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A cura della giornalista Laure Adler e della storica dell’arte Clara Bouveresse, Le fotografe sono pericolose è un carosello di immagini, nomi e voci delle artiste che hanno saputo impossessarsi della narrazione fotografica e che si sono spesso scontrate con i pregiudizi nei confronti delle artiste donne.
Fin dalla nascita della fotografia, le donne partecipano attivamente allo sviluppo di questo linguaggio. La fotografia, del resto, era all’inizio una professione giovane, agile, non necessariamente prestigiosa o esclusiva; un’attività creativa.
Impegnate da principio soprattutto nei ritratti, dopo la Prima guerra mondiale le donne utilizzano sempre più la fotografia come strumento di indagine sociale e politica proprio perché è un linguaggio libero, duttile, non standardizzato.
In una selezione di 68 volti e immagini, Laure Adler e Clara Bouveresse raccontano le donne fotografe, tra pioniere imprescindibili, figure dimenticate e nuove giovani voci. Alcune sono impegnate in politica o nel femminismo militante, altre invece si sono avventurate in zone di guerra o hanno infranto norme e convenzioni. Tutte hanno corso dei rischi, si sono emancipate da contesti consolidati e inventato modi inediti di essere e lavorare. Sono donne pericolose perché hanno messo in discussione le aspettative e i presupposti che circondavano la loro professione e il loro status, invitandoci a immaginare con loro nuovi mondi.
Tra i nomi in questo volume ricordiamo Margaret Burke-White, Claude Cahun, Sophie Calle, Dorothea Lange, Lee Miller, Lisetta Carmi, Letizia Battaglia, Sarah Moon, Francesca Woodman, Tina Modotti e molte altre, di cui alcune appartenenti a una nuova generazione emergente, come Gohar Dashti, Tarrah Krajnac, Bieke Depoorter e Maya Inès Touam.
Dettagli
Formato 20,5x27,5 cm
Fotografie 115 in b/n e a colori
Brossura
2025
Pagine 160
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