Vi immagino sotto l’ombrellone.
O almeno spero che siate sotto l’ombrellone, perché io sto benissimo dove sono, ma se potessi scegliere un’alternativa in questo momento, sarebbe proprio quella: stare sotto l’ombrellone, con il mare davanti, la sabbia ancora sulle dita, lo sguardo che ogni tanto si perde in acqua, poi torna su.
E lì la vedi. La tua borsa, appesa ai ganci per tenerla all’ombra. E pensi che forse non era quella giusta.
Troppo piccola, troppo rigida, poco comoda. Non ci sta tutto: il telo, i libri, le cose da tenere in ordine, le pochette, magari anche un cambio e la frutta (resto fuorisede inside, credo di essere andata al cinema con il sacchetto dei pop corn fatti a casa dalla mia coinquilina più di una volta).
Per esempio ho una fissa, io porto sempre l’uva al mare. Quanto mi piace mangiare l’uva mentre sto al mare, è proprio un frutto comodo!
Non c'entra con l'uva, ma qui indossavo il Nora top con un pareo, le friulane (nere in juta qui) e la sacca in spugna. Quando sono al mare voglio stare così ogni giorno alternando top bianco e top nero insieme ai miei parei.
Stavo dicendo, se guardando quella borsa avete pensato che forse ve ne servirebbe una diversa, più bella, più funzionale, allora qui potete trovare quella giusta.
C’è la sacca in spugna, morbida, capiente, che si adatta a tutto. Ha un tessuto tipo jersey, quasi elastico, perfetto per accompagnare i movimenti e farci stare dentro anche le cose più ingombranti.
E poi ce n’è una uguale, con lo stesso design, le stesse misure, la stessa capienza, ma con un tessuto completamente diverso: è un cotone fermo, sempre deadstock, a quadretti rosa e bianchi molto piccoli. Secondo me è romantica, ma di quel romantico non stucchevole, che sta bene un po’ con tutto.
Quella in cotone ecosostenibile con grammatura alta, con la stampa C'est la fuckin' vie (un nostro design iconico, che ricamiamo da anni sulle t-shirt e decliniamo anche su altri prodotti, come un charm, le felpe, le toppe), è perfetta anche per portarci il computer, per chi lo so se lo deve portare spesso dietro.
Qui sulla nostra adorata Chiara Bianconi al pop up da Edicola Erno, Roma 2024.
Poi c’è la nostra classica shopper con il logo, che è la più leggera (a sempre messa in borsa o in valigia, non ve ne pentirete). Quella elegante in raso bianco, che è super capiente, comodissima da tenere a mano e rimane un po’ rigida. Non sviene, diciamo. È più strutturata rispetto alle ultime due che sono uscite, quella a quadretti e quella in spugna, e si sviluppa più in altezza che in larghezza.
Ci sono anche le borse a rete, Grocery Bag, che per la spiaggia sono una certezza. Portano fino a 6 chili e si possono personalizzare: con un fiorellino, con la scritta Spesa di Libri, con il nome o le iniziali.
Ed è proprio questo che le rende perfette anche per una vacanza di gruppo, se volete qualcosa che vi unisca, che racconti chi siete o semplicemente che vi distingua.
A proposito.
Se volete fare un ricamo personalizzato con il vostro nome, le vostre iniziali o altri piccoli modi per rendere unica una t-shirt, per esempio per un compleanno, una data importante, una laurea, abbiamo una sezione dedicata con tutte le t-shirt personalizzabili.
Le personalizzabili hanno già una base pensata da noi e si personalizza solo una parte.
Come la Daddy Since: per ordinarla dovrete inserire soltanto la data, (la data in cui un papà è diventato papà, per esempio, o in cui vi siete conosciuti, di un anniversario speciale).
Oppure quella con le zampette dei cani (My Dog), dove il disegno rimane uguale ma si possono aggiungere i nomi dei propri cani.
Poi ci sono le personalizzate, che sono qualcosa di più complesso. In quel caso dobbiamo sentirci.
Dovete scriverci via mail (contact@melide.it) o su WhatsApp (+39 3473792600), raccontarci che tipo di idea avete, oppure inviarci una foto da riprodurre (riceviamo tantissime richieste di ritratti di cani e gatti!), o un logo se volete fare delle t-shirt per il vostro brand, per una cena aziendale, per un evento, oppure perché lavorate in un’agenzia di marketing e dovete realizzare un progetto di seeding.
Non è il classico gadget, ma qualcosa di più personale, che ha una cura diversa e un tempo diverso. Mi piacciono i gadget, anzi, ce ne sono alcuni veramente fighi. Questo è semplicemente un altro tipo di oggetto, pensato per chi cerca qualcosa che resti, che venga usato e, proprio perché viene usato, diventa anche un oggetto visto.
Visto e amato da altre persone.






