Di epistolari moderni, ville bellissime e maglioni.
Lo shooting della nuova collezione scattato da Simone Panetta nelle stanze di Villa Muti Bussi è totale poesia.

Perché abbiamo scattato proprio in questa meravigliosa villa a Viterbo?
Basterebbe dire che è un posto unico e che si presta benissimo a uno shooting fotografico. Ma in realtà non soltanto è così, c’è di più.
Qualche mese fa abbiamo ricevuto un’email molto bella. Mi piace leggere e mi piace leggere qualsiasi cosa. E quando leggo qualcosa che mi piace è difficile che io non ne faccia qualcosa di quella cosa che ho letto. In questo caso questo qualcosa è un’email, l’email che ci ha scritto Margherita e che inizia così.
Caro Team Melidé, sono Margherita, e insieme a mia sorella Sofia e mio fratello Ludovico abbiamo appena preso in gestione la casa dei nostri nonni, nella quale siamo cresciuti e in cui conserviamo i nostri ricordi più belli.
Ho un debole per le cose scritte bene, in modo semplice, lineare e comprensibile, a qualsiasi genere letterario appartengono. In questo caso possiamo dire in modo classico che appartengono al genere epistolare. La storia, la storia della letteratura e la letteratura stessa sono piene di epistolari che raccontano relazioni tra persone comuni e tra scrittori, pensatori, intellettuali. Per questo motivo e anche per la mia passione per la lingua e la storia della lingua, leggere le email per me non è solo una cosa di lavoro, pratica, funzionale, non è solo un mezzo, ma anche un fine. Digressione per dirvi che quando scriviamo, qualsiasi cosa scriviamo, anche un Whatsapp (sineddoche o metonimia?), facciamo un po’ la nostra domestica letteratura, ed è bello.
Originariamente costruita nel XVI secolo come casino di caccia dei Bussi, la villa ha una storia super affascinante. Nel primo ‘700 Papirio Bussi, ammiraglio della flotta pontificia, affidò all’architetto Giuseppe Prada il compito di ristrutturarla, dandole l'aspetto che conosciamo oggi. Al primo piano, il salone è decorato con affreschi che raccontano le imprese navali di Papirio nel Mediterraneo. Un po’ egocentrico, ma per fortuna lo è stato: le pareti e il soffitto sono meravigliosi.
Fun fact: nel pianerottolo è esposta una lanterna che apparteneva a una flotta turca, un souvenir che Papirio portò come bottino di guerra. Non immaginatevi le dimensioni di una palla di vetro con la neve, o di una tazza, una calamita da frigo o un qualsiasi souvenir: è una grossa lanterna. Con Margherita ci siamo immaginate un esaltato Papirio e i suoi colleghi che, come l’antico vaso dell’Amaro Montenegro, portano in salvo la lanterna sulla nave.
Negli anni '70 e '80 la bisnonna di Margherita commissionò nuovi affreschi nel salottino/studio: raffigurano le proprietà della famiglia Muti. Per evitare l’estinzione del cognome, infatti, i Muti si unirono ai Bussi, dando origine al nome Muti Bussi.
Il salone principale, con tutte le pareti affrescate con le imprese di Papirio, ha alcuni salottini: angoli con divani, poltrone e tavolini da tè, tutti diversi ma stupendi insieme. Mi sono fermata a fantasticare la zia Olimpia, la prozia di Margherita che ha vissuto in queste stanze fino a pochi anni fa, che fa colazione, prende il tè, legge un libro, fa un aperitivo con un’amica, su quei divani e su quelle poltrone.
Per questo motivo nelle foto vedrete anche elementi quotidiani, che appartengono alla vita vissuta e si mescolano con le storie del passato: una bottiglia di acqua, un sapone, il tappetino del bagno, e altri oggetti che potete scovare. Mi piacciono i luoghi vissuti tanto quanto mi piacciono i musei.
È affascinante come un edificio nato come un posto pratico, funzionale, un casino di caccia, si sia poi trasformato in residenza celebrativa di un ammiraglio nel 700, poi sia stato la casa dei nonni di Margherita e infinte sia diventato una villa poliedrica che può ospitare eventi di ogni genere, servizi fotografici come il nostro, set cinematografici, matrimoni, pranzi, cene private.
Un luogo dove passato e presente si fondono, ideale per vivere momenti speciali.
Ph Simone Panetta
Model Beatrice Ianzi
Ph assistant Luca Pepe
Hair Simone Del Gaudio