Come il vintage diventa attuale, senza perdere il suo fascino.

Questa collezione è fatta per essere indossata per sempre.

Come il vintage diventa attuale, senza perdere il suo fascino.

Ho inziato ad appassionarmi al vintage quando ancora vivevo a Brescia, mentre studiavo Lettere e Filosofia a Verona. Quando il mio ragazzo di allora, super intellettuale di sinistra che amava definirsi piccolo borghese per onestà, mi portò per la prima volta da Cosmos, un piccolo negozio di usato nel quartiere Borgo Trento, mi si è aperto un mondo. Ho avuto un'epifania, per usare una parola che amo assai. Era gestito da una ragazza bellissima e capace di fare styling pazzeschi con cose che, prima di vederle indossate da lei, avrei definito stracci.
Da quel momento in poi il mio armadio ha iniziato a popolarsi di pezzi vintage meravigliosi, sono passati vent'anni e ancora sono lì e ancora li indosso, complice il fatto che non mi sono mai formalizzata sulle taglie e l'oscillare del mio peso in questi due decenni mi ha permesso di continuare a mettere la maggior parte dei capi oversize - da sempre i miei preferiti - che ho comprato quando frequentavo l'università.

Con il passare del tempo, tra mercati e mercatini, negozi di usato, selezioni vintage di buyer (che nel tempo sono anche diventate amiche, come Clio Bargellini), il mio armadio si è popolato di capi unici, diversissimi uno dall'altro, fatti con tessuti incredibili, con design eterni, senza tempo o facilmente riconducibili a determinati momenti della storia della moda.
Si è capito, no? Questi vestiti qualche volta finiscono nelle mani della nostra designer per essere riadattati, sistemati, aggiustati, migliorati e ritrovarsi nel catalogo melidé. Nella maggior parte dei casi, quando partiamo da pezzi sartoriali, spesso fatti in casa, dobbiamo semplificarli: per una ragazza di cinquant'anni fa era normale impiegare ore e ore a cucire un vestito, oggi la manodopera - quella pagata in modo etico - è un costo molto alto per un'azienda in Italia. Per questo alcuni dettagli vengono "limati" sia per renderli più facili da indossare, sia per contenere il prezzo.

Questa è la premessa che vi devo per introdurvi questa nuova collezione super estiva, pensata per darvi (e darci) dei vestiti facili, comodi, freschi, ottimi da mettere in valigia, da usare in vacanza, qualsiasi sia la vostra meta. Per il mare, per le passeggiate in città, per gli aperitivi serali (che regalo della vita le serate estive, lente, lunghe, pigre!), per tutti quei momenti che ami dell'estate, la nostra stagione preferita. Abbiamo scattato in una tenuta di Lanuvio, a pochi km da Roma e vicino al nostro ufficio, un posto poetico: una cucina rossa con il lavandino in pietra, un portico ombreggiato, una distesa di verde e una vallata con le balle di fieno, il panorama mozzafiato dei Castelli Romani, pomodori pachino, pane di Genzano, olio buono, ciliegie, vino locale, pranzo leggero con amatriciana da asporto. Lasciatemi dire, una location iconika, è stata una giornata bellissima.

Christian, Vittoria e Martina a Vignaluisa                    Christian, Vittoria e Martina a Vignaluisa, Lanuvio, il 31 maggio 2024. 

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Il primo capo che voglio presentarvi è il Vicky dress.

Questo miniabito a quadretti, (come molti altri pezzi del nostro catalogo), è stato "estratto" da un vestito che da anni pascola nel mio armadio, me lo mandò Clio tempo fa, è uno di quei vestiti sartoriali che le signore si cucivano in casa. Probabilmente apparteneva a una signora un po' sovrappeso perché mi stava molto largo ma questa volta non abbiamo assolutamente cambiato le misure nel riprodurlo, anzi, è proprio la sua ampiezza a renderlo perfetto, nel mio pensiero. Ho avuto la conferma che fu cucito a mano, in casa, perché il nostro fasonista mi ha detto che quelle rouche sono una vera e propria menata da riprodurre.


Questo è il capo originale: da anni è sempre, sempre sempre in ogni mia valigia estiva.

Visto che siamo qui, che ci conosciamo, che ci capiamo, che ci parliamo con trasparenza e serenità da ormai quasi dieci anni, vi posso dire con assoluta onestà che il Vicky dress doveva costare molto di più, ma abbiamo tenuto basso il margine per farvelo avere al prezzo che vedete.
I tessuti di cotone deadstock non sono economici, "rimanenza" non fa rima con "costa poco", anzi, per noi usare tessuti di questo tipo, che hanno altezze e grammature diverse, significa investire più soldi nei piazzati. I piazzati sono quei puzzle che le nostre modelliste fanno con uno speciale software per permetterci di sprecare meno tessuto possibile, e ovviamente sono un costo da aggiungere a tutti gli altri. 

Qualche giorno fa mi chiedevo: perché siamo disposte a spendere tanto per un vestito da cerimonia, che useremo poco, e invece cerchiamo di pagare il minimo per cose "da tutti i giorni" che in realtà fanno lo sporco lavoro di vestirci quotidianamente e varrebbero un investimento maggiore?
Ecco, il fatto di aver indossato questo vestito per così tanti anni e così tante volte mi dà la certezza di quanto vale. Questo va indossato in continuazione, steso al volo e rimesso senza stirarlo, lanciato in valigia, mixato con altri capi (pantaloni, vestiti o gonne) per creare dei layers oppure usato come prendisole sopra il costume.  Abbiamo trovato tre cotoni perfetti per lui: quadretti bianco e azzurro, quadretti bianco e beige, quadretti bianco e magenta. Il risultato è meraviglioso e Martina, in queste foto, lo interpreta in modo poetico, pratico, facile, sognante e spensierato, cool, esattamente come io l'ho indossato e continuerò a indossarlo.

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PS
Mentre scrivo sto ascoltando i Radiohead.
Il Vicky dress magenta è andato sold out in poche ore dal lancio della collezione anche gli altri due colori stanno finendo.
L'abbinamento perfetto è con una delle nostre canotte in jersey a costine (o con uno dei tuoi top preferiti che hai già nel cassetto).
I sandali che indossa Martina nelle foto sono di Mialma, un brand che amiamo molto perché ci rappresenta sia nel gusto sia per l'artigianalità e la cura nei dettagli.

Le foto sono di Vittoria Bozzarelli, con l'assistenza di Christian Franceschini.
La modella è Martina Saponaro.

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