Partiamo da un fatto: le stampe animalier (tigre, leopardo, pitone, zebra) gridano “guardami!” a prescindere.
E oltre a ricordarci gli eccessi degli anni ’80-’90 con spalline oversize e glitter ovunque, impossibile non ripensare ai primi anni 2000, quando Roberto Cavalli ne fece un vero e proprio marchio di fabbrica e tutta la scena pop del tempo (ciao, Paris Hilton!) impazziva per i suoi abiti wild e super sensuali. Insomma, ecco perché l’animalier viene subito associato a un’estetica un po’ eccessiva, che qualcuno definirebbe… tamarra.
ho chiesto di averla bianca nella taglia M.
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Roarrr sì, ma con qualche accorgimento.
Vi allungo qualche dritta partendo dal mio gusto personale (ripeto, personale!) quindi, sorelle, sentitevi libere di non essere d’accordo. Non sono qui a fare la guru (a parte sugli avverbi, lì sì): vestiamoci come ci pare, ma teniamo a mente che viviamo in un sistema con regole implicite. Il nostro look dice sempre qualcosa, e a volte serve adattarsi. Vi porto un esempio veloce: prima di laurearmi avevo un piercing al labbro, ma l’ho tolto quando ho iniziato a cercare lavoro nelle scuole private (sopratutto cattoliche), perché sapevo che lì avrebbe stonato, o quantomeno non sarebbe stato apprezzato. È come scegliere quando usare le parolacce: nella mia bolla personale zero problemi, in altri contesti anche no. In fin dei conti vale tutto, però il contesto regna, nonché il rischio della Sindrome Fuori Luogo, sia nel parlato sia nell’abbigliamento.
1. Minimalismo è la chiave
Abbina sempre l'animalier a capi dal design semplice (un maglione oversize in tinta unita, un blazer strutturato, jeans basic, una gonna semplice) così da non cadere nell’effetto “festa a tema jungle”.
2. Palette neutra, amica fidata
L’animalier è già un colpo d’occhio: lascia tutto il resto calmo e neutro. Nero, beige, grigio o marrone sono i tuoi bff. Un esempio: camicia con stampa pitone (tonalità naturali) + gonna Gabriella + mocassini. Ed ecco che l’effetto Cavalli-anni-2000 si trasforma in look urban-chic.
3. Un unico pezzo wow
Se non vuoi rischiare di strafare stile all-over animal print scegli un pezzo soltanto: un cappotto leopard o un mini accessorio (cintura, foulard, mini bag, la nostra t-shirt leopard). Questa mossa furbetta trasforma l’animalier in un dettaglio super cool anziché in un total look stile diva Y2K.
4. Qualità over quantità
Una stampa ben fatta e un tessuto pregiato alzano subito l’asticella del tuo look, mia massima da sempre. Evita le versioni economiche e lucide che ricordano i mercatini anni 2000 (nulla contro, ma l'esplosione di stampe e tessuti dozzinali era lì): meglio investire in pochi pezzi ma fatti bene, anzi benissimo.
5. Soft print se vuoi andare sul sicuro
Punta su versioni dell'animalier tono su tono (marrone scuro su marrone più chiaro, grigio su nero, per esempio) per un look più soft. L’effetto urban jungle c’è, ma è sussurrato anziché urlato.
6. Layering furbo
Non possiamo dimenticare i vestiti iper-aderenti con stampe tigresche che spopolavano nei primi duemila: io allora non li avrei mai indossati. Oggi li amo abbinati a un maxi cardigan con calze nere, ballerine, stivaloni. In generale, se l’animalier è il pezzo forte, un cappotto tinta unita o un blazer maschile "abbassa i toni” ed evita l’effetto cocktail party in pieno giorno.
7. Gioca con le proporzioni
Se la stampa è grande e appariscente, scegli le linee pulite e i tessuti opachi. Se la stampa è più discreta, puoi osare un po’ di più con volumi e tagli. Ad esempio, una gonna tubino con T-shirt Leopard bianca in una taglia grande (io aggiungo anche le spalline), con blazer o trench oversize e le tue scarpe nere preferite (sì, anche le Samba secondo me) è un perfetto mix “ufficio di giorno, cocktail di sera”, senza risultare eccessiva o prenderti troppo sul serio.
Spero che arrivi presto!
Gli anni 2000 ci hanno insegnato che l’animalier può conquistare le passerelle e i nostri cuori (selvaggi) ma oggi possiamo reinterpretarlo in modo più raffinato e minimal. Insomma, se vuoi onorare Roberto Cavalli (ma forse non siamo ancora pronte davvero per questo ricaccio, ma ne parleremo) e le icone Y2K, fallo con moderazione e non abdicare mai alla qualità: così sarai glam e wild al punto giusto, senza l’effetto over-the-top jungle.
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